L’esistenza dei buchi neri è stata predetta in via teorica, ma non è stata trovata fino ad oggi nessuna prova diretta che essi esistano davvero; e può essere che non se ne troveranno mai.
Nel caso dei buchi neri gli inventori di "epicili" hanno superato se stessi. Normalmente un nuovo epiciclo, e cioè una nuova ipotesi o teoria, viene introdotto per spiegare e sistemare qualcosa che non torna nella realtà sperimentale. Qui invece si è proceduto nel modo inverso: prima si è ipotizzata l'esistenza dei buchi neri, sulla base di considerazioni di carattere filosofico/matematico, poi si è andati alla disperata ricerca di una qualche evidenza sperimentale che ne confermi l'esistenza. Purtroppo senza alcun esito fino ad oggi, perché sono state trovate soltanto prove, o meglio indizi, indiretti.
E tuttavia non c'è scienziato che non voglia dire la sua su questi oggetti misteriosi inventati dal nulla e alcuni vi hanno scritto libri e costruito carriere. Oggi come oggi è ben difficile trovare qualcuno che non creda fermamente alla loro esistenza. Negarlo sarebbe come negare l'esistenza degli angeli in ambito cattolico.
Fisici e astronomi danno per certa la loro esistenza e ritengono che ci sia almeno un buco nero di enormi dimensioni al centro di quasi tutte le galassie.
Spponiamo che sia vero e che al centro della nostra galassia ci sia un buco nero, con una massa dell’ordine di svariati milioni di masse solari.
Questo buco nero continua ad inghiottire materia, che svanisce nel “nulla”. Il suo effetto gravitazionale, però, continua a farsi sentire all’esterno del buco nero, per cui sempre nuova materia viene attirata e inghiottita, la quale a sua volta aumenta la forza gravitazionale di questo “nulla”, che espande il suo raggio di azione, e così via fino alla fine del tempo.
O alla fine della materia della galassia?
Sembrerebbe inevitabile che dopo un certo numero di miliardi di anni tutti i cento miliardi di stelle che attualmente popolano la nostra galassia e i milardi che si formeranno nel frattempo, debbano finire inghiottiti dal grande buco nero centrale. A quel punto la nostra galassia sarà scomparsa nel “nulla” (ma la sua intera massa sarebbe ancora lì; concentrata in quello che gli astrofisici definiscono un "punto singolare"? O no! Avrà dimensioni misurabili? E superata una certa massa "collassa" ancora? Mah!).
Una cosa sconcertante dei buchi nri è che la loro forza gravitazionale è talmente forte da impedire la fuoriuscita dei fotoni, che sono in ultima analisi delle onde elettromagnetiche. Però i buchi neri esercitano un'azione gravitazionale invariata e sono dotati quasi sempre di campo magnetico. Vale a dire che il campo magnetico e quello gravitazionale si propagano senza problemi fuori dal buco il che significa che si propagano con velocità infinita o comunque molto superiore a quella della luce. Il che potrebbe forse essere vero per il campo gravitazionale, la cui velocità di propagazione non è nota, ma certamente non per quello magnetico, o elettromagnetico, la cui velocità di propagazione è ben nota.Quisquiglie, forse. Se fosse un problema gli inventori dei buchi neri lo avrebbero evidenziato. Personalmente, comunque, continuo a non capire.
Ma supponiamo che sia vero che che la massa, dal profondo del suo buco nero continui ad esercitare la forza gravitazionale che le compete come se niente fosse, se si trovasse, cioè fuori dal buco. In tal caso come sono dirette le linee di forza del campo gravitazionale? In altre parole dove si trova il centro di attrazione di quella massa enorme? In fondo al buco? A quanto pare ci dovrebbe essere un centro di attrazione "virtuale" posizionato più o meno al centro dell'orizzonte degli eventi, da cui emana un campo gravitazionale proporzionale all'intera massa intrappolata nella voragine spazio-temporale
La stessa fine dovrebbero fare anche tutte le innumerevoli galassie che popolano il nostro universo, e che a detta degli astronomi albergano un buco nero al loro centro.
Il nostro universo è destinato quindi a trasformarsi in un insieme sterminato di buchi neri?
Sembrerebbe inevitabile, se davvero essi esistono.
A meno che … mano a mano che le zone centrali della galassia vengono inghiottite dal buco nero, sempre nuove stelle vengano ad aggiungersi alla sua periferia, in un flusso ininterrotto alimentato da … la cosidetta “materia oscura”, massa misteriosa che secondo alcune stime costituirebbe il 95% (secondo altre solo il 25%) della massa dell’universo, ma che non è “visibile”. Dai rilievi fatti fino ad ora sembra che la materia oscura formi delle specie di grandi “nubi” intorno a gruppi di galassie. In questo caso le galassie continuerebbero ad esistere, o addiritura ad espandersi, nonostante la voragine in cui si riversano ininterrottamente le sue stelle centrali.
Ma fino a quando? Fino ad esaurimento della materia oscura, o questa si rigenera in continuazione, attingendo ad un qualche altro ignoto serbatoio?
Ma esiste un’altra possibilità teorica e cioè che la “massa oscura” e quindi invisibile, sia costituita da innumerevoli buchi neri, per definizione invisibili, ma pur sempre dotati di massa .
Essi vagherebbero per l’universo, inghiottendo la materia che incontrano e magari di tanto in tanto qualche galassia che abbia la sfortuna di capitare nel loro raggio d’azione. Anche in questo caso l’effetto finale sarebbe la scomparsa di tutte le galassie dell’universo, ridotto ad un insieme sterminato di buchi neri.
Mah!!!!
A detta degli scienziati i buchi neri, anche se invisibili e ridotti a “singolarità” dello spazio, e cioè a semplici “punti”, continuano ad esercitare il loro effetto gravitazionale sulle masse circostanti. Ma è vero anche il contrario? Il buco nero, cioè, è soggetto a sua volta all’attrazione gravitazionale delle masse circostanti? (ivi compresi altri buchi neri).
Per la legge fisica che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria sembrerebbe inevitabile che sia così. Ma i buchi neri sono “singolarità” di cui non sappiamo nulla e in cui le leggi della fisica ordinaria non dovrebbero avere più alcuna validità.
In linea teorica, però, un “punto” dotato di massa dovrebbere essere soggetto all’attrazione gravitazionale al pari di ogni altro corpo dotato di massa.
Supponiamo allora che anche i buchi neri subiscano l’attrazione gravitazionale da parte dei loro consimili. In tal caso sono soggetti a radunarsi in “ammassi” di buchi neri, che in linea teorica potrebbero formare al loro centro un superbuco nero, in cui si riversano gradualmente quelli circostanti.
Che succede se due buchi neri si incontrano? In teoria dovrebbero “fondersi” in un unico buco nero avente la massa risultante dalla somma delle due, ma le stesse dimensioni e cioè un “punto”.
Quindi nella nostra ipotesi finale, i buchi neri continuerebbero a riversarsi nel superbuco, aumentandone in continuazione la massa.
Fino a quando? Alla fine qualcosa deve pur succedere: superato un certo limite critico, che ovviamente non sappiamo quale sia, si dovrebbe avere … un BIG BANG???
Mah!!! Mah!!! Mah!!!!
Questa teoria “standard” della Fisica sembra essere a sua volta un vero e proprio buco nero in cui svanisce ogni parvenza di razionalità