In Esodo 12,37 si dice che :
Partirono da Ramsess in numero di seicentomila maschi adulti all’infuori dei bambini, e anche una quantità di appartenenti a varie popolazioni si accodarono a loro.Un rapido conto porta il totale della popolazione dell’esodo ad almeno tre milioni soltanto per gli ebrei, senza contare gli
appartenenti ad altre popolazioni, che peraltro vengono citati soltanto in questo versetto e poi mai più e quindi non è ben chiaro a chi queste parole facciano riferimento.
Si tratta di una cifra spropositata del tutto irreale, decisamente al di fuori di ogni possibilità per l’Egitto di quell’epoca e decisamente impossibile da un punto di vista logistico per un viaggio del genere.
Questa cifra, però, sembra confermata da altri passi della Bibbia. Prima di partire dal monte Horeb Mosè fece un censimento della popolazione che aveva partecipato all'esodo (Nm. 1,1-47) e lo ripeté a distanza di anni nella valle di Moab, poco prima dell’invasione della Palestina (Nm. 26,1-51).
Più che di un censimento vero e proprio, si trattò di un conteggio degli uomini abili alle armi, inquadrati nell’esercito, che risultarono 603.550 nel primo e 601.730 nel secondo.
Le cifre globali dei due censimenti concordano molto bene con quella fornita da Esodo 12,37; a differenza di quest’ultima, però, esse risultano dalla somma dei censiti di ogni singola tribù. E’ proprio l’esame di questi conteggi parziali che offre la soluzione al problema.
primo secondo variazioni censimento censimento Ruben 46.500 43.730 -2.770 Simeone 59.300 22. 200 -37.100 Gad 45.650 40.500 -5.150 Giuda 74.60 76.500 +1.900 Issacar 54.400 64.300 +9.900 Zabulon 57.400 60.500 +3.100 Efraim 40.500 32.500 -8.000 Manasse 32.200 52.700 +20.500 Beniamino 35.400 45.600 +10.200 Dan 62.700 64.400 +1.700 Aser 41.500 53.400 +11.900 Neftali 53.400 45.400 -8.000Si tratta di una distribuzione davvero strana, se quelle cifre fossero davvero il risultato di un conteggio.
Totale 603.550 601.730 -1.820
Ci si aspetterebbe che alcune cifre venissero arrotondate al migliaio e che le centinaia avessero una distribuzione più casuale. La maggior parte di queste ultime, infatti, sono concentrate fra 400 e 600, mentre 100, 800 e 900 non compaiono mai e le decine soltanto in due casi. Si tratta di una distribuzione statisticamente poco probabile, se quelle cifre fossero davvero il risultato di un conteggio.
D’altra parte non possiamo ritenere che siano il frutto di una gratuita mania di esagerazione del redattore, o del conteggio della popolazione ebraica in epoca successiva, come alcuni suggeriscono. In questo caso appare piuttosto evidente che si tratta di un semplice equivoco, o, se vogliamo, di una errata interpretazione del testo.
La parola ebraica per indicare le migliaia, elef, significa anche capo. Sir Flinders Petrie, ipotizzando che gli elef fossero i capifamiglia, calcola una popolazione di circa cinquemila persone. Con la stessa ipotesi, C.S. Jarvis li valuta invece in circa ventisettemila. Anati, basandosi sull'ampiezza degli accampamenti trovati ai piedi di Har Karkom, ipotizza una popolazione di dodicimila persone . Anche in questo caso una soluzione soddisfacente al problema si può ottenere basandosi su una interpretazione letterale del testo e cioè supponendo che la parola elef debba interpretarsi nel suo significato più semplice e immediato: capo.
Quando Giacobbe emigrò in Egitto, conteggiò uno ad uno tutti i maschi che discendevano direttamente da lui: figli, nipoti e pronipoti ; il resto della tribù, costituito dai servi, non viene conteggiato. Da questo passo, come da altri simili, risulta in modo molto chiaro che le tribù israelite erano costituite da una ristretta casta di nobili, gli elef, discendenti legittimi del capostipite e da una gran massa di servi.
Abramo possedeva numerosi servi, che all’occorrenza venivano armati (Gn.12,5; 13,17; 14,14; 25,15; 25,18). Giacobbe possedeva servi (Gn. 32,8-9; 32,17). La sua tribù contava almeno un paio di migliaia di persone, perché comprendeva anche tutti i servi ed i pastori per la sorveglianza delle greggi, che erano di provenienza eterogenea, fra i quali erano stati incorporati anche i superstiti della città cananea di Sichem, distrutta da Levi e Simeone qualche tempo prima.
In Genesi 46,8-27, però, il redattore conteggia soltanto i membri maschi della famiglia di Giacobbe, cioè gli elef, i capi o nobili, quelli che erano collettivamente proprietari dei beni dell'intera tribù.
Ai tempi dell’esodo gli ebrei erano cresciuti di numero ed ognuno dei figli di Giacobbe aveva formato una propria tribù, per un totale di 13, avendo i due figli di Giuseppe, Efraim e Manasse, formato due tribù separate (evidentemente Giuseppe durante la sua carica di Visir aveva accumulato ricchezze che gli avevano consentito di lasciare ai due figli una tribù ciascuno). Ognuna di queste tredici tribù era costituita da un gruppo di elef, discendenti diretti del capostipite della tribù, e dalla massa dei servi. Gli elef erano collettivamente proprietari dei beni della tribù e ne costituivano la classe dirigente.
Se questa, come sembrerebbe certo sulla base delle indicazioni fornite dalla Bibbia, era la struttura sociale delle tribù israelitiche, non è concepibile che Mosè, quando istituì l'esercito e procedette alla sua organizzazione e alla conta dei coscritti, abbia considerato allo stesso modo nobili e servi. Anche lui, come a suo tempo il redattore di Genesi 46,8-27, deve aver conteggiato a parte e con diverso criterio gli elef, cioè i discendenti legittimi del capostipite di ciascuna tribù, e la massa dei servi. I primi, certamente numerati uno ad uno, venivano a costituire i quadri di comando dell'esercito, cioè gli ufficiali; i secondi costituivano la truppa ed è presumibile venissero conteggiati in modo più approssimativo. Per ogni singola tribù Mosè deve aver riportato il numero sia degli uni sia degli altri.
Questo dà immediatamente il criterio di interpretazione delle cifre riportate in Numeri. Prendiamo in esame un resoconto qualsiasi del censimento, a esempio Numeri 1,21:
I registrati della tribù di Ruben risultarono 46 elef e 500.Fin dai tempi più antichi questa frase viene letta:
I registrati della tribù di Ruben risultarono 46.500, cifra assurda. E’ sufficiente restituire alla parola elef il suo significato letterale per avere il senso vero del versetto:
I registrati della tribù di Ruben risultarono 46 elef e 500 comuni. E così dicasi per tutte le altre tribù.
Lette in questo senso le cifre dei due censimenti si spiegano perfettamente e danno un conteggio molto preciso e realistico della consistenza totale delle tribù. Il numero dei censiti nelle due coscrizioni fatte da Mosè risulta:
1° censimento 2° censimento variazioni elef truppa elef truppa elef truppa Ruben 46 500 43 730 -3 +230 Simeone 59 300 22 200 -37 -100 Gad 45 650 40 500 -5 -150 Giuda 74 600 76 500 +2 -100 Issacar 54 400 64 300 +10 -100 Zabulon 57 400 60 500 +3 +100 Efraim 40 500 32 500 -8 --- Manasse 32 200 52 700 +20 +500 Beniamino 35 400 45 600 +10 +200 Dan 62 700 64 400 +2 -300 Aser 41 500 53 400 +12 -100 Neftali 53 400 45 400 -8 ---
Totale 598 5.550 596 5.730 -2 +180
Come si vede, gli elef, cioè i discendenti legittimi di Giacobbe, erano circa seicento, in accordo con il dato riportato in Esodo 12,37. Essi costituivano i quadri degli ufficiali, mentre la truppa comune, costituita dalla massa dei servi, risulta di 5.550 soldati nel primo censimento, 5.730 nel secondo.
Questi, però, erano soltanto gli adulti inquadrati nell'esercito; ad essi vanno aggiunti nobili e servi distaccati presso il bestiame (che non poteva rimanere privo di sorveglianza), quelli inabili alle armi e gli uomini della tribù di Levi, che non rientrano in questo conteggio. Arriviamo ad un totale complessivo di almeno 7.000 maschi adulti.
Ipotizzando un rapporto di uno a quattro fra essi ed il resto della popolazione, donne, vecchi e bambini, troviamo per l'intero Israele una popolazione intorno alle 30.000 persone, tra le due e le tre mila unità per ciascuna tribù; cifre che appaiono piuttosto ragionevoli.
Questo risultato è del tutto credibile e consente di guardare con realismo al racconto, e di valutare con elementi concreti i problemi logistici, organizzativi, militari e di sicurezza posti da un’impresa del genere.
Alla fine dell'Esodo, prima dell'invasione della Palestina, le cifre globali dei coscritti appaiono variate di poco. Sono notevoli, invece, le variazioni in diminuzione o in aumento, se si considerano le tribù singolarmente. Evidentemente, nei quaranta anni trascorsi nel deserto, mentre la consistenza globale della popolazione non è variata di molto, alcune tribù (in particolare Manasse, Ruben e Beniamino) hanno prosperato a scapito di altre, acquistandone bestiame e servi.