La Bibbia offre indicazioni sufficienti per ricostruire in maniera completa le vicende di Abramo, tracciando un quadro cronologico preciso della sua vita. I dati carattere temporale forniti dalla Genesi sono numerosi e coerenti fra loro:
- a 75 anni
Abramo parte da Harran per la Palestina (Gn.12,4)
- a 86 anni
nasce Ismaele (Gn.16,16);
- a 90 anni
Abramo incontra El Saddai (Gn.17,1)
- a 99 anni
circoncisione di Abramo e distruzione di Sodoma (Gn.17,24)
- a 100 anni
nasce Isacco.
Queste date costituiscono altrettante pietre miliari nella cronologia del patriarca e consentono di ricostruire in modo preciso e dettagliato un periodo di 25 anni della sua vita. Anche i rimanenti periodi possono essere ricostruiti con una precisione analoga, analizzando un dato apparentemente privo di contenuto informativo: la vita totale di Abramo, che è stata calcolata dal redattore in 175 anni (Gn.25,7), risultanti dalla somma "70" + 5 + 25 + "70" + 5 = 175. Ciascuna di queste cifre rappresenta, come si è detto, un periodo della vita di Abramo delimitato da due avvenimenti significativi. Pertanto la suddivisione della vita totale fornisce indicazioni essenziali per ricostruire la prima e l'ultima parte della vita del patriarca.
Cominciamo dalla prima. Abramo migrò in Palestina a 75 anni, vale a dire a "70" + 5. Evidentemente cinque anni prima della partenza da Harran era accaduto un fatto importante, che dovrebbe essere riportato dal racconto. L'unico fatto di rilievo citato da Genesi è la sua partenza al seguito del padre Tare da Nahor per Harran; possiamo quindi ritenere che questo fatto sia accaduto appunto a cinque anni prima della sua venuta in Palestina. Ciò concorda con le notizie di carattere storico: la guerra fra Tutmosi III e Saushsha-Tar durò appunto cinque anni, dal ventottesimo al trentatreesimo di regno del faraone, e fu essail motivo della partenza di Tare e Abramo da Nahor.
In quel momento Abramo aveva "70" anni. A che età reale corrisponde questa cifra? Una valutazione sufficientemente esatta ed attendibile si può fare sulla base della cronologia di Sara, che è agganciata a quella del marito tramite un riferimento ben preciso: in Genesi 17,17 si dice che Sara aveva 90 anni quando Abramo ne aveva 100. Questa cifra di 90 non sembra che abbia alcun significato per se stessa, che risulti cioè dalla somma di più periodi indefiniti della vita di Sara. Essa può essere stata ricavata soltanto in relazione ai 100 anni di Abramo, sulla base di una notizia nota al redattore, ma non citata esplicitamente nel testo, secondo cui Sara doveva essere dieci anni più giovane del marito.
Sulla base di quanto riferito in Gn.18,11, siamo in grado di ricavare l'età assoluta di Sara con una approssimazione di tre o quattro anni al massimo: quando rimase incinta di Isacco era nell'età della menopausa e le erano appena cessate le mestruazioni. Nella plausibile ipotesi che non esistessero sostanziali differenze biologiche fra le donne di allora e quelle attuali, Sara doveva avere un'età non superiore ai cinquanta.
Diciamo pure che Sara avesse allora 45 anni (in tal modo commettiamo un errore certamente inferiore a 4 o 5 anni, ininfluenti nella cronologia biblica). Di conseguenza rimane fissato che Abramo, alla nascita di Isacco, aveva 55 anni. Perciò ne aveva 30 quando partì da Harran e 25 quando lasciò Nahor. Il margine di errore possibile è, come si detto, di 4 o cinque anni, ma riguarda soltanto la data di nascita del patriarca: egli nacque nei primi sei anni del regno di Tutmosi III, con un massimo di probabilità nel terzo anno.
Resta invece fissata con precisione la data di tutti gli avvenimenti accaduti nei trenta anni che vanno dalla partenza da Nahor fino alla nascita di Isacco, e cioè dal 28.mo anno di regno di Tutmosi III al decimo di Amenofi II.
Diverso è il discorso per l'ultimo periodo di vita di Abramo, quello che inizia con la nascita di Isacco, nel suo "centesimo" anno di vita; anche questo periodo, come il primo, è di 75 anni, vale a dire "70" + 5. Esso si conclude ovviamente con la morte del patriarca, che abbiamo stabilito essere avvenuta nel primo-secondo anno del regno di Tutmosi IV. Cinque anni prima deve essersi verificato un avvenimento rilevante, che possiamo identificare con la morte e sepoltura di Sara.
Rimane da stabilire il significato di quei "70" anni che trascorrono tra la nascita di Isacco e la morte di sua madre Sara. Stando alla corrispondenza stabilita nella prima parte per le cifre indefinite, dovrebbe indicare una quantità superiore a venti anni, che però non è compatibile con la ricostruzione degli avvenimenti fatta dianzi. Si possono fare due ipotesi: o si tratta di un errore del redattore, che ha conteggiato due volte uno stesso periodo; oppure il "70" era originariamente un "7", trasformato in 70 per ragioni di simmetria, di equilibrio cronologico e di congruenza (la vita totale di Abramo, infatti sarebbe risultata di soli 112 anni, addirittura 15 anni meno di quella della moglie).
Questa seconda ipotesi sembra la più verosimile ed è fra l'altro congruente con le indicazioni contenute nella Genesi. La cifra "7" indica un periodo della durata di 9 anni al massimo; quindi la morte di Sara dovrebbe essere avvenuta non più di 9 anni dopo la nascita di Isacco; di conseguenza quella di Abramo dovrebbe essere avvenuta nel 24/25.mo anno di Amenofi II. Ciò presuppone, una volta ancora, che tra Amenofi II e Tutmosi IV ci sia stato un periodo di coreggenza di almeno un paio di anni, perché in caso contrario la morte di Sara sarebbe avvenuta 11 anni dopo la nascita di Isacco e cioè dopo un periodo che avrebbe dovuto essere indicato con la cifra indefinita "40". La vita totale di Abramo, in tal caso, sarebbe risultata di 145 anni e non ci sarebbero stati motivi impellenti per correggere tale cifra.
In definitiva l'unica indecisione nella cronologia della vita di Abramo riguarderebbe la sua data di nascita, mentre tutte le altre date risulterebbero fissate in modo preciso. Si tratta ovviamente, di date non assolute, ma relative alla cronologia egizia. Tuttavia, affinché i fatti biblici combacino perfettamente con quelli accertati sulla base dei documenti egizi, è necessario ammettere che fra Tutmosi III e Amenofi II e fra questi e Tutmosi IV ci siano stati periodi di coreggenza rispettivamente di 6 e 2 anni. Il risultato finale è che la cronologia di Abramo non soltanto risulta rigidamente ancorata a quella egizia, ma addirittura fornisce elementi per risolvere in modo soddisfacente l'annoso problema della durata dei periodi di coreggenza fra i tre grandi faraoni.