Requisito essenziale del tempio-tenda era di essere mobile, quindi trasportabile. Infatti fu trasportato per tutto il deserto del Sinai fino in Palestina Ogni volta doveva essere smontato e rimontato. La sequenza delle operazioni di montaggio è descritta molto efficacemente in Esodo 40.
Alle operazioni partecipavano gli uomini delle famiglie levite di Ghershom, Keat e Merari, sotto la sorveglianza di Itamar, figlio di Aronne. Il tempo richiesto era certamente inferiore ad una giornata.
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Mosè fece in tutto secondo quanto il Signore gli aveva ordinato. Così fece:
17 nel secondo anno, nel primo giorno del primo mese fu eretta la Dimora.
18 Mosè eresse la Dimora: pose le sue basi, dispose le assi, vi fissò le
traverse e rizzò le colonne;
19 poi stese la tenda sopra la Dimora e sopra ancora mise la copertura della
tenda, come il Signore gli aveva ordinato.
20 Prese la Testimonianza, la pose dentro l'arca; mise le stanghe all'arca e
pose il coperchio sull'arca;
21 poi introdusse l'arca nella Dimora, collocò il velo che doveva far da
cortina e lo tese davanti all'arca della Testimonianza, come il Signore aveva
ordinato a Mosè.
22 Nella tenda del convegno collocò la tavola, sul lato settentrionale della
Dimora, al di fuori del velo.
23 Dispose su di essa il pane in focacce sovrapposte alla presenza del Signore,
come il Signore aveva ordinato a Mosè.
24 Collocò inoltre il candelabro nella tenda del convegno, di fronte alla
tavola sul lato meridionale della Dimora,
25 e vi preparò sopra le lampade davanti al Signore, come il Signore aveva
ordinato a Mosè.
26 Collocò poi l'altare d'oro nella tenda del convegno, davanti al velo,
27 e bruciò su di esso il profumo aromatico, come il Signore aveva ordinato a
Mosè.
28 Mise infine la cortina all'ingresso della Dimora.
29 Poi collocò l'altare degli olocausti all'ingresso della Dimora, della tenda
del convegno, e offrì su di esso l'olocausto e l'offerta, come il Signore aveva
ordinato a Mosè.
30 Collocò la conca fra la tenda del convegno e l'altare e vi mise dentro
l'acqua per le abluzioni.
31 Mosè, Aronne e i suoi figli si lavavano con essa le mani e i piedi:
32 quando entravano nella tenda del convegno e quando si accostavano
all'altare, essi si lavavano, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
33 Infine eresse il recinto intorno alla Dimora e all'altare e mise la cortina
alla porta del recinto. Così Mosè terminò l'opera.
34 Allora la nube coprì la tenda del convegno e la Gloria del Signore riempì la
Dimora.
Una volta smontato, il tempio-tenda doveva essere imballato e trasportato. Il trasporto veniva effettuato parte a spalla, parte su carri a due ruote, trainati ciascuno da una coppia di buoi.
Carro da trasporto sumero a due ruote che viene trainato da una coppia di buoi. I carri impiegati dagli ebrei durante l’esodo erano certamente rispondenti a questo modello, particolarmente idoneo per l’impiego lungo le piste accidentate del deserto.
I carri erano sei, con dodici buoi per il traino, ed erano stati donati ai leviti dai capi delle altre tribù proprio per il trasporto del Tabernacolo nei viaggi di trasferimento, come descritto in Nm. 7,1-6:
1
Quando Mosè ebbe finito di erigere la Dimora e l'ebbe unta e consacrata con
tutti i suoi arredi, quando ebbe eretto l'altare con tutti i suoi arredi e li
ebbe unti e consacrati,
2 i capi di Israele, capi dei loro casati
paterni, che erano capitribù e avevano presieduto al censimento, presentarono
una offerta
3 e la portarono davanti al Signore: sei carri e dodici
buoi, cioè un carro per due capi e un bue per ogni capo e li offrirono davanti
alla Dimora.
4 Il Signore disse a Mosè:
5 «Prendili da
loro per impiegarli al servizio della tenda del convegno e assegnali ai leviti;
a ciascuno secondo il suo servizio».
6 Mosè prese dunque i carri e
i buoi e li diede ai leviti.
7 Diede due carri e quattro buoi ai
figli di Gherson, secondo il loro servizio;
8 diede quattro carri
e otto buoi ai figli di Merari, secondo il loro servizio, sotto la sorveglianza
di Itamar, figlio del sacerdote Aronne;
9 ma ai figli di Keat non
ne diede, perché avevano il servizio degli oggetti sacri e dovevano portarli
sulle spalle.
Per verificare se i dati riportati sono verosimili, occorre valutare i pesi dell'intero tempio-tenda e delle sue singole parti, in relazione alle modalità di trasporto di ciascuna. Ciò non presenta eccessive difficoltà, dal momento che conosciamo i materiali impiegati e la loro quantità con sufficiente attendibilità (vedi “Pesi e misure del tempio-tenda”) e sappiamo da Numeri 3 e 7 chi era responsabile della loro cura e trasporto.
Aronne, come sommo sacerdote, aveva la responsabilità dell'intero tempio. Ai suoi ordini c'erano i figli superstiti Eleazaro ed Itamar (Nm. 3):
5 Il Signore disse a Mosè:
6 «Fa' avvicinare la tribù dei leviti e presentala al sacerdote Aronne, perché
sia al suo servizio.
7 Essi custodiranno quanto è affidato a lui e a tutta la comunità davanti alla
tenda del convegno e presteranno servizio alla Dimora.
8 Avranno in custodia tutti gli arredi della tenda del convegno e di quanto è
affidato agli Israeliti e presteranno servizio alla Dimora.
Gli incarichi erano stati così distribuiti fra le famiglie dei leviti (Nm.3):
32 Il capo supremo dei leviti era
Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne; egli aveva la sorveglianza di quelli che
attendevano alla custodia del santuario.
25 Per quello che riguarda la tenda del
convegno i figli di Gherson avevano la custodia della Dimora e della tenda,
della sua coperta, della cortina all'ingresso della tenda del convegno,
26 dei tendaggi del recinto e della cortina alla porta del recinto intorno alla
Dimora e all'altare e delle corde per tutto il suo impianto.
Per il trasporto di
questi materiali Mosè diede ai figli di Gherson due carri e quattro buoi. Per la copertura e tutti
gli annessi e connessi abbiamo valutato un peso non superiore a duecento
chilogrammi. Dello stesso ordine di grandezza doveva essere il peso di tutte le
altre stoffe e cordami vari. Duecento chili per carro è un peso più che ragionevole.
Più che dal peso dei materiali trasportati, la necessità di due carri era
dettata dal loro volume.
Veniamo agli incarichi della famiglia di Keat:
31 Alla
loro custodia erano affidati l'arca, la tavola, il candelabro, gli altari e gli
arredi del santuario con cui si esercita il ministero, il velo e quanto si
riferisce al suo impianto.
9 ai figli di Keat non ne diede (di carri), perché
avevano il servizio degli oggetti sacri e dovevano portarli sulle spalle
36 Alla custodia dei figli di
Merari furono affidati le tavole della Dimora, le sue stanghe, le sue colonne e
le loro basi, tutti i suoi arredi e quanto si riferisce al suo impianto,
37 le colonne del recinto tutto intorno, le loro basi, i loro picchetti e le
loro corde.
8 Mosé diede quattro carri e otto buoi ai figli di Merari, secondo il loro servizio, sotto la sorveglianza di Itamar, figlio del sacerdote Aronne.
Si è valutato in non più di 1.500 chili il peso
del legname vario impiegato nella costruzione del Tabernacolo e in circa 700
chili il peso complessivo dei metalli. Questi pesi sono comprensivi anche di
tutti gli oggetti che dovevano essere trasportati a spalla dalla famiglia di
Keat. Pertanto La famiglia di Merari era responsabile del trasporto di non più
di 2.000 chili di materiale, per il quale aveva a disposizione 4 carri: non più
di 500 chili a carro, una quantità ragionevole.
La famiglia di
Keat aveva la responsabilità del trasporto a spalla degli oggetti più preziosi,
tutti muniti di stanghe, o, se oggetti metallici, deposti su apposite barelle.
Le persone necessarie per questo trasporto erano almeno 18, così impiegate:
- arca 4 persone
- tavolo dei pani 2 "
- tavolino dell'incenso 2 "
- candelabro, piatti d’argento 2 "
- altare degli olocausti 4 "
- utensili dell'altare 2 "
- bacile e altri utensili 2 "
Vedi :
Piani costruttivi del Tabernacolo
Arredi e utensili del Tabernacolo
Pesi e misure del Tabernacolo
L'impronta del Tabernacolo
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