È innegabile che al giorno d’oggi il mondo intero è dominato dagli eredi spirituali di Mosè, che si pone quindi in prospettiva come uno dei più grandi protagonisti della storia umana.
Senza Mosè non ci sarebbe stata la religione ebraica e senza il potente fattore unificante di quest’ultima, niente avrebbe distinto i discendenti di Israele dalla miriade di altri popoli e tribù del medio oriente, che hanno lasciato soltanto tracce effimere nella storia; il cristianesimo non sarebbe mai sorto ed il mondo oggi sarebbe totalmente diverso.
Quando, in uno sperduto angolo del deserto del Sinai, Mosè consegnava alla sua piccola tribù di pastori nomadi le tavole dei comandamenti, certamente non immaginava che stava gettando le fondamenta di una religione che qualche millennio dopo avrebbe dominato l’intero pianeta. Ma anche se avesse potuto prevederlo, di sicuro non poteva immaginare che proprio i maggiori beneficiari della sua eredità spirituale, nel momento culminante del suo trionfo, avrebbero cominciato a mettere in dubbio il fatto stesso che egli sia mai esistito. Una forte corrente scientifica moderna, che passa trasversalmente fra ebrei, cristiani e non credenti, mette ora in dubbio la storicità dei primi libri della Bibbia e l’esistenza stessa di personaggi come Abramo, Isacco, Giacobbe (il capostipite del popolo di Israele) e soprattutto di lui, Mosè, il vero artefice di tutto ciò.
Come si sia giunti a questa conclusione e perché, se sia per convinzione, calcolo o altro, non è tema che questo intenda trattare in questo sito. Va però detto subito che io parto da un presupposto ben diverso, e cioè dalla profonda convinzione che Mosè, in quanto singolo personaggio, sia realmente esistito e che le vicende che lo riguardano siano narrate nella Bibbia come i loro protagonisti e testimoni oculari le hanno vissute, capite e riferite; ci sono state certamente interpolazioni e travisamenti del testo, ma non tali da mettere in discussione la storicità degli avvenimenti narrati e dei loro protagonisti.
Ed allora sorge immediatamente un problema, la cui soluzione costituisce il filo conduttore di questa sezione del sito: quello della famiglia e della discendenza di Mosè.
Maometto ha lasciato discendenti che regnano su tutti i troni arabi. Budda ha lasciato discendenti, rispettati e venerati ancor oggi nei paesi che hanno accolto la sua dottrina. Nel mondo migliaia di persone, i cohanim, la classe sacerdotale ebraica, dichiarano di discendere direttamente da colui che la Bibbia presenta come il fratello maggiore di Mosè, Aronne.
E Mosè? Che fine ha fatto la sua stirpe? Dove sono i suoi discendenti? Come mai nessuno, oggi, rivendica il più grande dei profeti fra i suoi antenati? Se Mosè ha avuto dei discendenti, oltre all’eredità spirituale deve aver lasciato una eredità materiale, genetica, ed i geni trasmessi direttamente dal suo seme dovrebbero trovarsi nel DNA di un numero non trascurabile di individui al giorno d’oggi. Ma chi sono questi individui? Dove si trovano? Come mai non se ne sa nulla?
Esaminando le informazioni contenute nell’unico documento realmente “storico” che possediamo sull’argomento, la Bibbia, si scopre una quantità sorprendente di notizie precise e puntuali sulla famiglia di Mosè, tali da consentirci di stabilire con certezza che egli ebbe dei discendenti e di ricostruirne le vicende in maniera completa e attendibile, per tutto il periodo storico coperto dalla narrazione biblica. Una storia avvincente, insospettata, che molti sicuramente troveranno sconcertante; ma una storia “vera”, per quanto può essere “vera” la narrazione del Vecchio Testamento.